Il Consiglio della Sezione Lombarda ieri, mercoledì 26 febbraio 2025, ha incontrato Sua Eccellenza Mons. Mario Delpini Arcivescovo Metropolita delle Chiese di Lombardia. Un momento associativo importante a cui ha partecipato anche il neo eletto assistente regionale, don Luigi Re Cecconi, parroco di Golasecca (VA).

Pellegrinaggio Giubilare della Sezione Lombarda
Non è stato facile organizzare un pellegrinaggio composto da circa quattrocento persone dove attenzione ed inclusione fossero al primo posto; non facile perché a Roma sono attesi milioni di pellegrini e perché barriere architettoniche e spostamenti hanno reso il tutto molto complesso. Attenzione ed inclusione: tutti, proprio tutti, dovevano poter partecipare al Giubileo del 2025 ed essere Pellegrini di Speranza.
Questo è stato il nostro programma.
Mercoledì 26 marzo: siamo partiti dalle varie sedi con ritrovo a Villa Pallavicini (Bologna) per la sosta pranzo. In serata siamo arrivati a Sacrofano: la Fraterna Domus, che ci ha ospitati, è situata in un grande parco alle porte di Roma. Dopo cena, liturgia penitenziale.
Giovedì 27 marzo: giornata interamente dedicata al Percorso Giubilare, in Roma, che ha previsto un cammino di preghiera e riflessione fino al passaggio attraverso la Porta Santa in San Pietro. Al termine del cammino S. Messa in San Pietro, presso l’altare della Cattedra, presieduta da Mons. Cesare Pagazzi e concelebrata dai nostri sacerdoti. Pranzo in ristoranti situati in Borgo Pio, proprio vicino alla Basilica di San Pietro. In setata, dopo il rientro a Sacrofano, abbiamo avuto anche la visita del Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, che ci ha rivolto affettuoso un saluto.
Venerdì 28 marzo: giornata di svago e cultura a Tivoli, dove con una guida, abbiamo visitato Villa Adriana. Pranzo presso un agriturismo situato sulle rive di un piccolo lago. In serata, momento di preghiera con il Santo Rosario e fiaccolata conclusiva.
Sabato 29 marzo: Ci siamo recati a Bolsena, dove il parroco ci ha accolto e presentato la vita di Santa Cristina ed i fatti relativi al Miracolo Eucaristico del 1263. Visita del Borgo e pranzo presso l’hotel Lido Palace, direttamente sul lago di Bolsena.
Peccato che ha il tempo ci ha regalato giornate piovose, ma questo non ci ha certo fermato nè ha sminuito l’intensità delle giornate e la fede con la quale sono state vissute.
Articolo pubblicato sul’Osservatore Romano
“Il pellegrinaggio dell’UNITALSI Lombarda.
Una primavera sempre possibile.”
Clicca qui per leggere l’articolo pubblicato su L’OSSERVATORE ROMANO
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La Sezione Lombarda ricevuta da Mons. Delpini

Celebrazione del Giubileo dei Malati in Duomo SABATO 15 FEBBRAIO
Il 15 febbraio 2025, nel Duomo di Milano, gremito da migliaia di malati e volontari, si è svolto il Giubileo dei Malati, voluto dall’Arcivescovo di Milano; un’occasione di grande significato spirituale e umano, dedicato a tutti coloro che soffrono e a chi si prende cura di loro. Fin dall’apertura del Duomo i nostri volontari erano pronti sul sagrato per accogliere tutti i malati che arrivavano.
La funzione è iniziata con la recita del S. Rosario ed è proseguita con la celebrazione della S. Messa presieduta da Monsignor Mario Delpini e concelebrata da numeri sacerdoti.
Il Giubileo dei Malati nel Duomo di Milano è stato un evento di grande emozione e profondità spirituale. Un momento in cui la comunità si unisce per sostenere e incoraggiare chi soffre, portando un messaggio di speranza e amore.
Particolarmente intensa l’omelia dell’Arcivescovo, che è possibile rileggere cliccando qui.
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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA XXXII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PER LA XXXII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO
11 febbraio 2024
«Non è bene che l’uomo sia solo».
Curare il malato curando le relazioni
«Non è bene che l’uomo sia solo» (Gen 2,18). Fin dal principio, Dio, che è amore, ha creato l’essere umano per la comunione, inscrivendo nel suo essere la dimensione delle relazioni. Così, la nostra vita, plasmata a immagine della Trinità, è chiamata a realizzare pienamente sé stessa nel dinamismo delle relazioni, dell’amicizia e dell’amore vicendevole. Siamo creati per stare insieme, non da soli. E proprio perché questo progetto di comunione è inscritto così a fondo nel cuore umano, l’esperienza dell’abbandono e della solitudine ci spaventa e ci risulta dolorosa e perfino disumana. Lo diventa ancora di più nel tempo della fragilità, dell’incertezza e dell’insicurezza, spesso causate dal sopraggiungere di una qualsiasi malattia seria.
Penso ad esempio a quanti sono stati terribilmente soli, durante la pandemia da Covid-19: pazienti che non potevano ricevere visite, ma anche infermieri, medici e personale di supporto, tutti sovraccarichi di lavoro e chiusi nei reparti di isolamento. E naturalmente non dimentichiamo quanti hanno dovuto affrontare l’ora della morte da soli, assistiti dal personale sanitario ma lontani dalle proprie famiglie.
Allo stesso tempo, partecipo con dolore alla condizione di sofferenza e di solitudine di quanti, a causa della guerra e delle sue tragiche conseguenze, si trovano senza sostegno e senza assistenza: la guerra è la più terribile delle malattie sociali e le persone più fragili ne pagano il prezzo più alto.
Occorre tuttavia sottolineare che, anche nei Paesi che godono della pace e di maggiori risorse, il tempo dell’anzianità e della malattia è spesso vissuto nella solitudine e, talvolta, addirittura nell’abbandono. Questa triste realtà è soprattutto conseguenza della cultura dell’individualismo, che esalta il rendimento a tutti i costi e coltiva il mito dell’efficienza, diventando indifferente e perfino spietata quando le persone non hanno più le forze necessarie per stare al passo. Diventa allora cultura dello scarto, in cui «le persone non sono più sentite come un valore primario da rispettare e tutelare, specie se povere o disabili, se “non servono ancora” – come i nascituri –, o “non servono più” – come gli anziani» (Enc. Fratelli tutti, 18). Questa logica pervade purtroppo anche certe scelte politiche, che non riescono a mettere al centro la dignità della persona umana e dei suoi bisogni, e non sempre favoriscono strategie e risorse necessarie per garantire ad ogni essere umano il diritto fondamentale alla salute e l’accesso alle cure. Allo stesso tempo, l’abbandono dei fragili e la loro solitudine sono favoriti anche dalla riduzione delle cure alle sole prestazioni sanitarie, senza che esse siano saggiamente accompagnate da una “alleanza terapeutica” tra medico, paziente e familiare.
Ci fa bene riascoltare quella parola biblica: non è bene che l’uomo sia solo! Dio la pronuncia agli inizi della creazione e così ci svela il senso profondo del suo progetto per l’umanità ma, al tempo stesso, la ferita mortale del peccato, che si introduce generando sospetti, fratture, divisioni e, perciò, isolamento. Esso colpisce la persona in tutte le sue relazioni: con Dio, con sé stessa, con l’altro, col creato. Tale isolamento ci fa perdere il significato dell’esistenza, ci toglie la gioia dell’amore e ci fa sperimentare un oppressivo senso di solitudine in tutti i passaggi cruciali della vita.
Fratelli e sorelle, la prima cura di cui abbiamo bisogno nella malattia è la vicinanza piena di compassione e di tenerezza. Per questo, prendersi cura del malato significa anzitutto prendersi cura delle sue relazioni, di tutte le sue relazioni: con Dio, con gli altri – familiari, amici, operatori sanitari –, col creato, con sé stesso. È possibile? Si, è possibile e noi tutti siamo chiamati a impegnarci perché ciò accada. Guardiamo all’icona del Buon Samaritano (cfr Lc 10,25-37), alla sua capacità di rallentare il passo e di farsi prossimo, alla tenerezza con cui lenisce le ferite del fratello che soffre.
Ricordiamo questa verità centrale della nostra vita: siamo venuti al mondo perché qualcuno ci ha accolti, siamo fatti per l’amore, siamo chiamati alla comunione e alla fraternità. Questa dimensione del nostro essere ci sostiene soprattutto nel tempo della malattia e della fragilità, ed è la prima terapia che tutti insieme dobbiamo adottare per guarire le malattie della società in cui viviamo.
A voi, che state vivendo la malattia, passeggera o cronica, vorrei dire: non abbiate vergogna del vostro desiderio di vicinanza e di tenerezza! Non nascondetelo e non pensate mai di essere un peso per gli altri. La condizione dei malati invita tutti a frenare i ritmi esasperati in cui siamo immersi e a ritrovare noi stessi.
In questo cambiamento d’epoca che viviamo, specialmente noi cristiani siamo chiamati ad adottare lo sguardo compassionevole di Gesù. Prendiamoci cura di chi soffre ed è solo, magari emarginato e scartato. Con l’amore vicendevole, che Cristo Signore ci dona nella preghiera, specialmente nell’Eucaristia, curiamo le ferite della solitudine e dell’isolamento. E così cooperiamo a contrastare la cultura dell’individualismo, dell’indifferenza, dello scarto e a far crescere la cultura della tenerezza e della compassione.
Gli ammalati, i fragili, i poveri sono nel cuore della Chiesa e devono essere anche al centro delle nostre attenzioni umane e premure pastorali. Non dimentichiamolo! E affidiamoci a Maria Santissima, Salute degli infermi, perché interceda per noi e ci aiuti ad essere artigiani di vicinanza e di relazioni fraterne.
Roma, San Giovanni in Laterano, 10 gennaio 2024
FRANCESCO

UNITALSI LOMBARDA VISITA LO STABILIMENTO DI LEONARDO DI VERGIATE
Sabato 15 giugno una delegazione dell’Unitalsi Lombarda, composta da 80 soci e volontari
dell’associazione, ha visitato lo stabilimento di Leonardo di Vergiate (Va), uno dei sei siti lombardi del Gruppo industriale internazionale, tra le principali realtà mondiali nell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza. La visita è iniziata alle ore 10.00, presso la sala auditorium dello stabilimento, dove la delegazione è stata ricevuta dai rappresentati dell’azienda.
Francesco Rossetti, responsabile di Learning & Change Managementdell’organizzazione Risorse Umane di Leonardo Elicotteri, nel suo benvenuto iniziale ha dichiarato: “Leonardo è orgogliosa di aprire le porte di uno dei suoi stabilimenti elicotteristici agli amici di Unitalsi Lombarda.
Un’associazione significativamente attiva sul territorio e che guardiamo con ammirazione e rispetto, condividendo gli stessi valori di inclusione e solidarietà, che sono parte integrante dell’identità del nostro Gruppo. Leonardo, in coerenza con la Politica sulla Diversità, Equità ed Inclusione, è infatti impegnata in vari progetti di valenza etica e sociale, come quelli in collaborazione con il Ministero della Difesa italiano, al fianco del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa, in occasione dei prossimi Giochi Paralimpici di Parigi e di Milano-Cortina”. Il capo dello stabilimento di Leonardo Elicotteri di Vergiate, Gabriele Straulino, è intervenuto successivamente per presentare il sito produttivo che ospita la principale linea di assemblaggio finale di elicotteri, dove ogni anno viene costruito il maggior numero di aeromobili per le esigenze del mercato civile, della difesa e dei compiti di pubblica utilità, sia nazionale che per l’export. Insieme a Stefano Pace, responsabile Product Marketing per le linee di elicotteri bimotore, la delegazione dell’Unitalsi Lombarda ha poi avuto l’occasione di scoprire le principali caratteristiche ed il funzionamento dell’elicottero ed alcuni dei suoi numerosi impieghi al servizio delle comunità, come le missioni di elisoccorso, antincendio, supporto alle emergenze e ricerca e soccorso.
In seguito agli interventi di Leonardo, Luciano Pivetti, Presidente della Sezione Lombarda dell’UNITALSI, ed alcuni soci e volontari, hanno quindi illustrato le attività e le finalità dell’associazione. “Oggi per tutti noi è una giornata speciale, per questo ringrazio Leonardo per la calorosa accoglienza e la preziosa disponibilità, con cui ci ha permesso di visitare uno dei suoi stabilimenti dedicati alla produzione di elicotteri” – ha dichiarato Pivetti. “Per ricordare questa giornata a nome di tutta l’Unitalsi, ho voluto consegnare a Leonardo un Arazzo raffigurante la Madonna di Loreto, l’effigie protettrice di tutti gli aeronauti. Il Santuario della Santa Casa di Loreto dopo Lourdes è una delle mete tradizionali dei pellegrinaggi dell’UNITALSI, e sapere che l’effigie lauretana possa accompagnare e benedire l’impegno del gruppo ci fa enormemente piacere. La protezione di Maria, pertanto, non si evoca e non si limita all’attività di volo, ma si riferisce ad ogni persona che viaggia e a quanti, sono responsabili della sicurezza e della tranquillità di coloro che sono trasportati”. La visita nello stabilimento di Leonardo è proseguita con un tour guidato presso la linea di assemblaggio finale degli elicotteri e all’interno dell’hangar adibito alle consegne ai clienti. L’evento si è concluso alle ore 14.00.
Il gruppo Leonardo
Leonardo è presente in Lombardia con sei sedi principali, tra le provincie di Varese, Milano e Brescia – attive nei business elicotteri, velivoli, spazio, elettronica e cybersecurity – con circa 7.800 addetti impiegati, ai quali si aggiungono oltre 250 dipendenti lombardi delle joint venture Telespazio (Leonardo 67%/Thales 33%) e Thales Alenia Space (Thales 67%/Leonardo 33%). La provincia di Varese, da sempre definita la Provincia con le Ali, comprende i tre stabilimenti elicotteristici di Cascina Costa, Vergiate e Sesto Calende e il sito industriale dedicato ai velivoli di Venegono Superiore. È il territorio dove storicamente nascono e vengono prodotti aeromobili che hanno fatto e continuano a fare la storia dell’industria aeronautica italiana nel mondo.

L’UNITALSI PIANGE GERMANO BENEDUSI
Scomparso a 78 anni dopo una breve malattia, fu Presidente della Sezione lombarda dal 2001 al 2011, impegnandosi per la sua crescita e prodigandosi nell’assistenza durante i pellegrinaggi
Beato l’uomo che ha cura del debole: nel giorno della sventura il Signore lo libera (Sal 41). Germano Benedusi -morto stamani a Magenta, a 78 anni, dopo una breve malattia – ha fatto sue le parole iniziali del Salmo 41, improntando l’intera sua esistenza a un amore incondizionato per il prossimo, particolarmente per i più deboli.
Fu presidente della Sezione lombarda dal 2001 al 2011, dopo essere stato presidente della sottosezione Magenta-Rho, una delle ultime create in ordine di tempo, nel 1996, dall’allora presidente commendator Carlo Rossi, come ricorda Vittore De Carli (all’epoca segretario). «Germano diede un impulso dinamico alla nostra associazione – dice Luciano Pivetti, attuale presidente regionale -, mettendo a disposizione dell’associazione le sue esperienza e capacità professionali». Qualità che in ambito civile gli valsero l’assegnazione dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana e in quello religioso il titolo di Cavaliere dell’Ordine di San Silvestro Papa (riconoscimento attribuito ai laici).
Grazie al suo entusiasmo venne acquistata l’attuale sede di via Labus, abbandonando quella di via della Moscova, ormai divenuta insufficiente per una Sezione lombarda in continua crescita. Durante la sua presidenza venne acquistata anche la Casa della Gioia di Borghetto Santo Spirito. Venne nominato responsabile nazionale dei pellegrinaggi, e consigliere nazionale dal 2011 al 2016. Dedicò particolare attenzione all’assistenza dei bambini disabili, per i quali fece nascere la “Compagnia dei colori”: volontari, per lo più provenienti dal gruppo giovani, che vestiti da clown portavano allegria e intrattenimento agli ammalati, piccoli e adulti.
Germano Benedusi non va ricordato solo per le opere che, in qualità di presidente, concretamente ha saputo realizzare, ma per l’umiltà, l’empatia e la semplicità con cui affiancava Sorelle e Barellieri durante i pellegrinaggi, mettendosi a disposizione di malati e pellegrini, grazie anche alla sua appartenenza all’Hospitalité NDL.
La sua improvvisa scomparsa lascia costernate tutte le persone che hanno avuto l’onore e il privilegio di conoscerlo da vicino, potendone apprezzare le grandi qualità umane. Possa ora contemplare da vicino l’Immacolata Concezione che tantissime volte ha pregato, onorato e servito, negli ammalati, a Lourdes e Loreto.

CONVEGNO OPERATORI SANITARI
MILANO – Si terrà sabato 21 ottobre un convegno formativo per gli operatori sanitari che Unitalsi Lombarda ha organizzato nella sua sede di via Labus a Milano.
Da dodici anni questi incontri sono diventati una tradizione della sezione, come ricorda il presidente regionale Luciano Pivetti: «Abbiamo pensato di offrire alle persone che nella vita e nella nostra associazione sono impegnate in attività di tipo sanitario e assistenziale come medici, infermieri e personale ausiliario delle occasioni formative sulle diverse tematiche mediche, psicologiche, assistenziali e sanitarie senza dimenticare gli aspetti religiosi dei diversi temi che in questi anni abbiamo affrontato. L’obiettivo è quello di sostenere la loro attività di assistenza e cura sia durante i pellegrinaggi sia nello svolgimento della loro professione. E anche quest’anno non volevamo perdere questa occasione».
L’Unitalsi, infatti, non è solo accompagnamento di malati e pellegrini nei santuari mariani, ma soprattutto negli ultimi anni all’interno dell’organizzazione si sono accentuate le attività di volontariato a fianco di anziani e malati, come pure l’attenzione alle diverse fragilità che gli unitalsiani portano avanti a 360 gradi e nel corso di tutto l’anno.
Il tema scelto per il convegno formativo del 21 ottobre è di particolare interesse: “VULNOLOGIA CON E SENZA POMPA A PRESSIONE NEGATIVA (NTP)”. Interverranno come relatori il dottor Riccardo Bertoletti, Direttore Sanitario dell’Ospedale VALDUCE di Como e il dottor Mario Botta, cardiochirurgo, entrambi medici unitalsiani.
Vulnologia è una parola di origine latina, “vulnus”, ossia ferita, che indica quella branca della medicina che si occupa delle lesioni cutanee che hanno una lenta guarigione, le così dette ulcere cutanee croniche o piaghe da decubito, con perdita di tessuto, che si forma quando una ferita non guarisce spontaneamente.
È una condizione molto frequente soprattutto negli anziani e nei pazienti affetti da malattie vascolari e cute fragile.
La cura delle ferite difficili passa attraverso le opzioni cliniche tecnologicamente avanzate (medicazioni avanzate, gel piastrinico, cute ingegnerizzata, terapia continua a pressione negativa meglio conosciuta come VAC therapy, terapia cellulare, ecc.) con il solo e unico scopo di ridurre i tempi di guarigione.
È un argomento totalmente nuovo nel campo medico e soprattutto curativo che si propone di affrontare problemi di difficile soluzione con nuove forme terapeutiche di avanguardia.
Conclusioni e valutazioni saranno a cura del responsabile medico di Unitalsi Lombarda, ladottoressa Beatrice Morandi.
Il convegno, promosso in collaborazione con l’Azienda Territoriale Sanitaria “Insubria” di Como e Varese, in programma (ore 9 – 14) nella sede regionale di Via Labus, 15 a Milano è gratuito, ed è accreditato per l’attribuzione dei Crediti Ecm. Iscrizione GRATUITA e obbligatoria presso la segreteria dell’Unitalsi Lombarda: telefono 02-21117634 o tramite email all’indirizzo: segreteria@unitalsilombarda.it
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A Caravaggio la IX Giornata regionale dei sacerdoti e diaconi malati e anziani
Giovedì 21 settembre 2023 i Vescovi lombardi, riuniti per il consueto incontro della Conferenza Episcopale Lombarda presso il Santuario di Caravaggio, desiderano incontrare, per la nona volta, i sacerdoti anziani e ammalati delle loro diocesi per un momento di amicizia, condivisione e preghiera.
Questa giornata è da nove anni una tradizione consolidata grazie all’organizzazione dell’Unitalsi Lombarda e di tanti suoi benefattori, a cominciare dal Cav. Ernesto Pellegrini, che caratterizza il servizio dell’associazione non solo nei pellegrinaggi a Lourdes ma anche nell’assistenza ad anziani e ammalati nei territori in cui opera.
“Vivremo le celebrazioni nel santuario, e il seguente momento di convivialità, come momento privilegiato di ringraziamento per l’opera di tanti sacerdoti e diaconi permanenti che anche nell’infermità e nell’anzianità sanno essere un’attiva e orante presenza per la Chiesa” dice Luciano Pivetti, presidente di Unitalsi Lombarda.
Presiederà la concelebrazione Sua Ecc. Mons. Michele Di Tolve, il neo consacrato vescovo ausiliare di Roma e nuovo Rettore del Seminario Maggiore. Sarà un momento di saluto e ringraziamento di tutti i vescovi lombardi per questo sacerdote ambrosiano che assumerà importanti incarichi nella diocesi del Santo Padre.

TORNA IL TRENO PER IL PELLEGRINAGGIO NAZIONALE
di Luciano Pivetti, Presidente Sezione Lombarda
Le evoluzioni ed il progresso che hanno interessato il sistema dei trasporti nel corso degli ultimi decenni, ci ha imposto di adeguarci ai cambiamenti, per poter essere in linea con le trasformazioni messe in atto.
I nostri pellegrinaggi nascono centoventi anni fa, mediante trasporto ferroviario con partenza da Milano, dalla stazione di Porta Vittoria; stiamo parlando di pellegrinaggi che permettevano di raggiungere Lourdes dopo un lungo viaggio, della durata di circa 40 ore. Quando il convoglio giungeva nella stazione di Ventimiglia veniva agganciata, in testa dopo la vettura “attrezzata”, una macchina a vapore avente lo scopo di garantire continuità di riscaldamento al convoglio in territorio francese. Molti ricorderanno, negli anni ‘60/’70 le vetture cosiddette “100 porte”, che all’esterno delle porte di accesso agli scomparti, recavano l’immagine di una Croce Rossa: si trattava di vetture che già possedevano lunga vita, essendo state impiegate durante l’ultima guerra per il trasporto di militari feriti e ammalati.
Negli anni 1975/80 poter disporre di una vettura attrezzata costituiva davvero una rarità lussuosa, ma è proprio verso la fine degli anni ’80 che, durante la presidenza dell’avvocato Maurizio Scelli, grazie alle sue sensibilità e competenze in campo umanitario, vengono allestite a Trento le prime due moderne vetture attrezzate, aventi le caratteristiche che conosciamo per averle utilizzate negli ultimi anni. Nel contempo vengono resi più confortevoli anche gli scomparti riservati a personale e pellegrini, che passano da 8 a 6 posti, con la possibilità di poter reclinare i sedili, rendendo meno duro il viaggio, particolarmente nel periodo notturno. Permettono di all’
ungare le gambe facendole riposare. Anche il tempo di percorrenza si riduce notevolmente, consentendo di raggiungere Lourdes, mediamente in 18/24 ore.
Anche le stazioni di partenza cambiano, e dopo porta Vittoria ci si trasferire allo scalo ferroviario di Porta Romana, dove disponevamo anche di un ampio capannone per deposito merci e qui, corre l’obbligo di dedicare una menzione particolare ai nostri gloriosi furgonieri che nel corso degli anni si sono dedicati in modo ammirevole all’allestimento e allo smontaggio dei nostri treni diretti a Lourdes o Loreto.
Le trasformazioni urbanistiche e dei pubblici trasporti che hanno interessato Milano, particolarmente nelle zone Vittoria – Romana, hanno imposto ulteriori spostamenti, dapprima a Sesto San Giovanni e poi ultimamente a Milano San Cristoforo.
I viaggi in treno costituiscono un ricordo indelebile per chi ha avuto la fortuna di viverli, nonostante i più abbiano ormai qualche capello grigio o addirittura bianco, e lo si intuisce dai loro racconti. Dopo l’accoglienza ad inizio pellegrinaggio, lungo il tragitto, si procedeva con la recita di più Ss. Rosari e con una S. Messa. Pratiche di pietà guidate da tutti i sacerdoti in viaggio; particolarmente commoventi erano le S. Messe che venivano celebrate direttamente nella vettura attrezzata, in comunione di spirito con gli ammalati, ma anche con tutti gli altri pellegrini, raggiunti negli scomparti grazie ad un sistema di audiodiffusione.
Nel corso degli anni, Unitalsi ha sempre guardato con attenzione l’evoluzione del sistema dei trasporti, adeguandosi, e ciò ha premesso di iniziare ad usufruire anche del trasporto aereo: oggi è possibile partire dai principali aeroporti lombardi con voli della compagnia aerea MaltaMedAir. diretti a Tarbes, rendendo quindi Lourdes raggiungibile in un paio d’ore.
Dal 2016, dopo aver constatato che il viaggio in treno diventava spesso faticoso, a causa di imprevisti che ne prolungavano la durata, si è optato per l’introduzione del viaggio in pullman. Possibilità di giungere a Lourdes dopo un viaggio, comprese le soste, di circa 12/13 ore. Si utilizza una moderna flotta di pullman gran turismo, ai quali si affiancano veicoli dotati di pedana con elevatore mobile; dei veri e propri veicoli attrezzati, dotati di barelle e poltrone vip per consentire il carico di viaggiatori disabili che, se desiderano, potranno viaggiare semisdraiati.
Forse attratti dai racconti del personale che ne ha potuto apprezzare il fascino, o semplicemente per la voglia di sperimentare di persona, da diverso tempo ci sentiamo chiedere di ripristinare il tradizionale pellegrinaggio in treno. Quale occasione migliore, allora, del Pellegrinaggio Nazionale che si svolgerà dal 24 al 30 settembre? La nostra sezione Lombarda organizza un treno in comunione con la sezione Piemontese. Avremo a disposizione 228 posti su un convoglio che partirà dalla stazione di Milano San Cristoforo dove, ammalati, pellegrini, volontari, medici e sacerdoti potranno apprezzare i comforts con cui le Ferrovie dello Stato hanno dotato i nuovi treni. Partito da Milano il treno effettuerà una sosta alla stazione di Torino Porta Nuova, per consentire di caricare gli amici della sezione Piemontese, per poi ripartire alla volta di Modane e Lione in direzione Lourdes; un percorso diverso da quello tradizionalmente seguito da Milano, che costeggiava il mar Ligure e la Costa Azzurra. Con questo nuovo percorso, dai finestrini potremo apprezzare la bellezza delle Alpi della Savoia e del dipartimento francese di Alvernia-Rodano-Alpi; questo pellegrinaggio in condivisione con la sezione piemontese, ci darà anche la possibilità di condividere lo spirito unitalsiano, che deve caratterizzare tutte le persone che lo hanno fatto proprio, entrando nell’associazione e aderendo ai suoi principi costitutivi, e di conoscere nuovi amici piemontesi.
Concludendo, sento di rivolgere l’invito a vivere, o a rivivere per chi l’ha già sperimentata, la bellezza ed il fascino del pellegrinaggio delle origini: quello in treno.
Treni bianchi che viaggiano contro la luce nel tramonto, con il carico di sogni, con il desiderio di ritornare a casa con i buoni propositi, maturati nelle promesse formulate nel silenzio e nel discernimento ai piedi dell’Immacolata nella Grotta benedetta di Massabielle.
E’ difficile spiegare e descrivere i sentimenti, le speranze e le attese che ci hanno portati lì: ma la certezza che portiamo nel cuore, tornando, è che mai nessuno torna a casa uguale a come era prima di partire.
Per maggiori informazioni Untalsi via Labus ,15 Milano telefono 338 9856425 e-mail segreteria@unitalsilombarda.it
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IL SANTUARIO DI CARAVAGGIO DIVENTA “REGIONALE”
L’UFFICIALIZZAZIONE IL 26 MAGGIO
CON LA MESSA PRESIEDUTA DALL’ARCIVESCOVO DELPINI
E CONCELEBRATA DAI VESCOVI DELLA LOMBARDIA
Milano, 23 maggio 2023 – Il Santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio ricopre da sempre un ruolo centrale per i cattolici della Lombardia. Oltre a essere una meta costante di pellegrinaggi, in questo luogo mariano durante il difficile periodo della pandemia sono state celebrate la preghiera di affidamento dell’Italia alla protezione della Madre di Dio (maggio 2020) e diverse Messe in suffragio delle vittime del Covid-19.
Venerdì 26 maggio, la celebrazione al Santuario di Caravaggio per il 591° anniversario dell’apparizione della Vergine alla giovane contadina Giannetta (1432) e nella solennità di Santa Maria del Fonte, patrona della Diocesi di Cremona, assume un significato particolare. Nell’occasione, infatti, il Santuario – che tradizionalmente è sede degli incontri della Conferenza Episcopale Lombarda (CEL) – sarà ufficialmente riconosciuto come “Santuario regionale”.
A presiedere la solenne Messa pontificale sarà l’Arcivescovo di Milano e metropolita di Lombardia, nonché presidente della CEL, mons. Mario Delpini, insieme al Vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, e ai Vescovi di tutte le diocesi lombarde.
«La nostra terra devota venera e prega Maria in ogni luogo, sui monti e nei boschi, nelle città e nei paesini – spiega l’Arcivescovo Delpini -. Il Santuario di Caravaggio è il Santuario facile da raggiungere, è facile trovare il parcheggio, si cammina in piano e anche se piove si può stare al riparo. È il Santuario che non impone faticose salite o percorsi accidentati. È il Santuario della povera gente che, come la giovane Giannetta, ha già il peso della vita da portare e forse non sopporterebbe che anche la devozione imponga pesi e sacrifici. La povera gente vorrebbe piuttosto trovare presso Maria, la Madre di Gesù e la Madre di tutti, un luogo per riposare, per piangere ed essere consolata».
Continua mons. Delpini: «Lo riconosciamo Santuario regionale perché sia per tutti un invito a trovare sollievo nella preghiera. Si trova – per così dire – al centro della Lombardia, dove si incrociano tre province e tre diocesi e i Vescovi della Conferenza Episcopale Lombarda si trovano abitualmente a Caravaggio, ospiti della Casa di spiritualità, per le loro riunioni. Ci sono buone ragioni per questo riconoscimento. E c’è anche la speranza che il territorio che lo circonda continui ad essere ospitale, distensivo, non assediato da un traffico eccessivo, accogliente e cordiale per tutti».
«Nei suoi quasi seicento anni di vita – ricorda dal canto suo il Vescovo di Cremona – il Santuario di Caravaggio si è guadagnato un affetto enorme da parte delle comunità di tutta la regione e dei loro vescovi. Pensiamo a momenti straordinari di festa di popolo come le visita di papa Giovanni Paolo II o dell’arcivescovo Montini. Anche noi, con la nostra generazione, non vogliamo venire meno a questa gratitudine per Maria che qui ha portato una carezza di Dio alle nostre comunità».
Conclude mons. Napolioni: «La Chiesa di Cremona è fiera di questo progetto e umilmente si mette a servizio perché la comunione tra le Chiese lombarde possa crescere ancora. Mi auguro che tutti si sentano sempre più “di casa” nella preghiera, nella ricerca di Dio e nella grazia del perdono: davvero il Santuario sia un ospedale da campo accessibile a tutti».
La giornata entrerà nel vivo alle 10.30, con il solenne Pontificale presieduto dall’Arcivescovo Delpini e concelebrato da tutti i Vescovi della regione, con annessa indulgenza plenaria. Prima di entrare in Basilica i presuli, partendo in processione dal Centro di spiritualità, sosteranno al Sacro Fonte dove, dopo aver recitato l’atto penitenziale, sarà deposto un mazzo di fiori in omaggio alla Vergine.
Nel pomeriggio, come da tradizione, la Basilica resterà aperta per le visite al Sacro Speco e per la preghiera comunitaria del Rosario continuato, a partire dalle 14.30. Alle 16.40, poi, il Vescovo di Cremona presiederà la memoria dell’apparizione, con la lettura del messaggio della Vergine a Giannetta, l’aspersione dei fedeli e il canto dei secondi vespri.
Alle 18 la Messa in Basilica chiuderà le celebrazioni pomeridiane. I momenti di preghiera comunitaria proseguiranno però anche in serata, dalle 21, con il Rosario con i flambeaux sotto i portici: un’occasione che a Caravaggio si ripete il 26 di ogni mese.
A ricordare la dedicazione di Santa Maria del Fonte come Santuario regionale sarà incisa sull’obelisco la scritta “Santuario regionale della Lombardia”.
La celebrazione del mattino vedrà la presenza anche di una rappresentanza istituzionale di Regione Lombardia e del territorio di Caravaggio.
La Messa pontificale del mattino e la Memoria dell’Apparizione del pomeriggio saranno trasmesse in diretta tv su Cremona1 (in Lombardia sul canale 19 del digitale terrestre) e attraverso i canali web e social della Diocesi di Cremona e del Santuario di Caravaggio.
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