
TORNA IL TRENO PER IL PELLEGRINAGGIO NAZIONALE
di Luciano Pivetti, Presidente Sezione Lombarda
Le evoluzioni ed il progresso che hanno interessato il sistema dei trasporti nel corso degli ultimi decenni, ci ha imposto di adeguarci ai cambiamenti, per poter essere in linea con le trasformazioni messe in atto.
I nostri pellegrinaggi nascono centoventi anni fa, mediante trasporto ferroviario con partenza da Milano, dalla stazione di Porta Vittoria; stiamo parlando di pellegrinaggi che permettevano di raggiungere Lourdes dopo un lungo viaggio, della durata di circa 40 ore. Quando il convoglio giungeva nella stazione di Ventimiglia veniva agganciata, in testa dopo la vettura “attrezzata”, una macchina a vapore avente lo scopo di garantire continuità di riscaldamento al convoglio in territorio francese. Molti ricorderanno, negli anni ‘60/’70 le vetture cosiddette “100 porte”, che all’esterno delle porte di accesso agli scomparti, recavano l’immagine di una Croce Rossa: si trattava di vetture che già possedevano lunga vita, essendo state impiegate durante l’ultima guerra per il trasporto di militari feriti e ammalati.
Negli anni 1975/80 poter disporre di una vettura attrezzata costituiva davvero una rarità lussuosa, ma è proprio verso la fine degli anni ’80 che, durante la presidenza dell’avvocato Maurizio Scelli, grazie alle sue sensibilità e competenze in campo umanitario, vengono allestite a Trento le prime due moderne vetture attrezzate, aventi le caratteristiche che conosciamo per averle utilizzate negli ultimi anni. Nel contempo vengono resi più confortevoli anche gli scomparti riservati a personale e pellegrini, che passano da 8 a 6 posti, con la possibilità di poter reclinare i sedili, rendendo meno duro il viaggio, particolarmente nel periodo notturno. Permettono di all’
ungare le gambe facendole riposare. Anche il tempo di percorrenza si riduce notevolmente, consentendo di raggiungere Lourdes, mediamente in 18/24 ore.
Anche le stazioni di partenza cambiano, e dopo porta Vittoria ci si trasferire allo scalo ferroviario di Porta Romana, dove disponevamo anche di un ampio capannone per deposito merci e qui, corre l’obbligo di dedicare una menzione particolare ai nostri gloriosi furgonieri che nel corso degli anni si sono dedicati in modo ammirevole all’allestimento e allo smontaggio dei nostri treni diretti a Lourdes o Loreto.
Le trasformazioni urbanistiche e dei pubblici trasporti che hanno interessato Milano, particolarmente nelle zone Vittoria – Romana, hanno imposto ulteriori spostamenti, dapprima a Sesto San Giovanni e poi ultimamente a Milano San Cristoforo.
I viaggi in treno costituiscono un ricordo indelebile per chi ha avuto la fortuna di viverli, nonostante i più abbiano ormai qualche capello grigio o addirittura bianco, e lo si intuisce dai loro racconti. Dopo l’accoglienza ad inizio pellegrinaggio, lungo il tragitto, si procedeva con la recita di più Ss. Rosari e con una S. Messa. Pratiche di pietà guidate da tutti i sacerdoti in viaggio; particolarmente commoventi erano le S. Messe che venivano celebrate direttamente nella vettura attrezzata, in comunione di spirito con gli ammalati, ma anche con tutti gli altri pellegrini, raggiunti negli scomparti grazie ad un sistema di audiodiffusione.
Nel corso degli anni, Unitalsi ha sempre guardato con attenzione l’evoluzione del sistema dei trasporti, adeguandosi, e ciò ha premesso di iniziare ad usufruire anche del trasporto aereo: oggi è possibile partire dai principali aeroporti lombardi con voli della compagnia aerea MaltaMedAir. diretti a Tarbes, rendendo quindi Lourdes raggiungibile in un paio d’ore.
Dal 2016, dopo aver constatato che il viaggio in treno diventava spesso faticoso, a causa di imprevisti che ne prolungavano la durata, si è optato per l’introduzione del viaggio in pullman. Possibilità di giungere a Lourdes dopo un viaggio, comprese le soste, di circa 12/13 ore. Si utilizza una moderna flotta di pullman gran turismo, ai quali si affiancano veicoli dotati di pedana con elevatore mobile; dei veri e propri veicoli attrezzati, dotati di barelle e poltrone vip per consentire il carico di viaggiatori disabili che, se desiderano, potranno viaggiare semisdraiati.
Forse attratti dai racconti del personale che ne ha potuto apprezzare il fascino, o semplicemente per la voglia di sperimentare di persona, da diverso tempo ci sentiamo chiedere di ripristinare il tradizionale pellegrinaggio in treno. Quale occasione migliore, allora, del Pellegrinaggio Nazionale che si svolgerà dal 24 al 30 settembre? La nostra sezione Lombarda organizza un treno in comunione con la sezione Piemontese. Avremo a disposizione 228 posti su un convoglio che partirà dalla stazione di Milano San Cristoforo dove, ammalati, pellegrini, volontari, medici e sacerdoti potranno apprezzare i comforts con cui le Ferrovie dello Stato hanno dotato i nuovi treni. Partito da Milano il treno effettuerà una sosta alla stazione di Torino Porta Nuova, per consentire di caricare gli amici della sezione Piemontese, per poi ripartire alla volta di Modane e Lione in direzione Lourdes; un percorso diverso da quello tradizionalmente seguito da Milano, che costeggiava il mar Ligure e la Costa Azzurra. Con questo nuovo percorso, dai finestrini potremo apprezzare la bellezza delle Alpi della Savoia e del dipartimento francese di Alvernia-Rodano-Alpi; questo pellegrinaggio in condivisione con la sezione piemontese, ci darà anche la possibilità di condividere lo spirito unitalsiano, che deve caratterizzare tutte le persone che lo hanno fatto proprio, entrando nell’associazione e aderendo ai suoi principi costitutivi, e di conoscere nuovi amici piemontesi.
Concludendo, sento di rivolgere l’invito a vivere, o a rivivere per chi l’ha già sperimentata, la bellezza ed il fascino del pellegrinaggio delle origini: quello in treno.
Treni bianchi che viaggiano contro la luce nel tramonto, con il carico di sogni, con il desiderio di ritornare a casa con i buoni propositi, maturati nelle promesse formulate nel silenzio e nel discernimento ai piedi dell’Immacolata nella Grotta benedetta di Massabielle.
E’ difficile spiegare e descrivere i sentimenti, le speranze e le attese che ci hanno portati lì: ma la certezza che portiamo nel cuore, tornando, è che mai nessuno torna a casa uguale a come era prima di partire.
Per maggiori informazioni Untalsi via Labus ,15 Milano telefono 338 9856425 e-mail segreteria@unitalsilombarda.it
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IL SANTUARIO DI CARAVAGGIO DIVENTA “REGIONALE”
L’UFFICIALIZZAZIONE IL 26 MAGGIO
CON LA MESSA PRESIEDUTA DALL’ARCIVESCOVO DELPINI
E CONCELEBRATA DAI VESCOVI DELLA LOMBARDIA
Milano, 23 maggio 2023 – Il Santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio ricopre da sempre un ruolo centrale per i cattolici della Lombardia. Oltre a essere una meta costante di pellegrinaggi, in questo luogo mariano durante il difficile periodo della pandemia sono state celebrate la preghiera di affidamento dell’Italia alla protezione della Madre di Dio (maggio 2020) e diverse Messe in suffragio delle vittime del Covid-19.
Venerdì 26 maggio, la celebrazione al Santuario di Caravaggio per il 591° anniversario dell’apparizione della Vergine alla giovane contadina Giannetta (1432) e nella solennità di Santa Maria del Fonte, patrona della Diocesi di Cremona, assume un significato particolare. Nell’occasione, infatti, il Santuario – che tradizionalmente è sede degli incontri della Conferenza Episcopale Lombarda (CEL) – sarà ufficialmente riconosciuto come “Santuario regionale”.
A presiedere la solenne Messa pontificale sarà l’Arcivescovo di Milano e metropolita di Lombardia, nonché presidente della CEL, mons. Mario Delpini, insieme al Vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, e ai Vescovi di tutte le diocesi lombarde.
«La nostra terra devota venera e prega Maria in ogni luogo, sui monti e nei boschi, nelle città e nei paesini – spiega l’Arcivescovo Delpini -. Il Santuario di Caravaggio è il Santuario facile da raggiungere, è facile trovare il parcheggio, si cammina in piano e anche se piove si può stare al riparo. È il Santuario che non impone faticose salite o percorsi accidentati. È il Santuario della povera gente che, come la giovane Giannetta, ha già il peso della vita da portare e forse non sopporterebbe che anche la devozione imponga pesi e sacrifici. La povera gente vorrebbe piuttosto trovare presso Maria, la Madre di Gesù e la Madre di tutti, un luogo per riposare, per piangere ed essere consolata».
Continua mons. Delpini: «Lo riconosciamo Santuario regionale perché sia per tutti un invito a trovare sollievo nella preghiera. Si trova – per così dire – al centro della Lombardia, dove si incrociano tre province e tre diocesi e i Vescovi della Conferenza Episcopale Lombarda si trovano abitualmente a Caravaggio, ospiti della Casa di spiritualità, per le loro riunioni. Ci sono buone ragioni per questo riconoscimento. E c’è anche la speranza che il territorio che lo circonda continui ad essere ospitale, distensivo, non assediato da un traffico eccessivo, accogliente e cordiale per tutti».
«Nei suoi quasi seicento anni di vita – ricorda dal canto suo il Vescovo di Cremona – il Santuario di Caravaggio si è guadagnato un affetto enorme da parte delle comunità di tutta la regione e dei loro vescovi. Pensiamo a momenti straordinari di festa di popolo come le visita di papa Giovanni Paolo II o dell’arcivescovo Montini. Anche noi, con la nostra generazione, non vogliamo venire meno a questa gratitudine per Maria che qui ha portato una carezza di Dio alle nostre comunità».
Conclude mons. Napolioni: «La Chiesa di Cremona è fiera di questo progetto e umilmente si mette a servizio perché la comunione tra le Chiese lombarde possa crescere ancora. Mi auguro che tutti si sentano sempre più “di casa” nella preghiera, nella ricerca di Dio e nella grazia del perdono: davvero il Santuario sia un ospedale da campo accessibile a tutti».
La giornata entrerà nel vivo alle 10.30, con il solenne Pontificale presieduto dall’Arcivescovo Delpini e concelebrato da tutti i Vescovi della regione, con annessa indulgenza plenaria. Prima di entrare in Basilica i presuli, partendo in processione dal Centro di spiritualità, sosteranno al Sacro Fonte dove, dopo aver recitato l’atto penitenziale, sarà deposto un mazzo di fiori in omaggio alla Vergine.
Nel pomeriggio, come da tradizione, la Basilica resterà aperta per le visite al Sacro Speco e per la preghiera comunitaria del Rosario continuato, a partire dalle 14.30. Alle 16.40, poi, il Vescovo di Cremona presiederà la memoria dell’apparizione, con la lettura del messaggio della Vergine a Giannetta, l’aspersione dei fedeli e il canto dei secondi vespri.
Alle 18 la Messa in Basilica chiuderà le celebrazioni pomeridiane. I momenti di preghiera comunitaria proseguiranno però anche in serata, dalle 21, con il Rosario con i flambeaux sotto i portici: un’occasione che a Caravaggio si ripete il 26 di ogni mese.
A ricordare la dedicazione di Santa Maria del Fonte come Santuario regionale sarà incisa sull’obelisco la scritta “Santuario regionale della Lombardia”.
La celebrazione del mattino vedrà la presenza anche di una rappresentanza istituzionale di Regione Lombardia e del territorio di Caravaggio.
La Messa pontificale del mattino e la Memoria dell’Apparizione del pomeriggio saranno trasmesse in diretta tv su Cremona1 (in Lombardia sul canale 19 del digitale terrestre) e attraverso i canali web e social della Diocesi di Cremona e del Santuario di Caravaggio.
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XXI Giornata Nazionale UNITALSI
In tutta Italia per ‘Un gesto di bontà. Per il Progetto dei Piccoli a Milano nasce Casa Fabrizio Frizzi. #GN2023UNGESTODIBONTA’
Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 si rinnova l’appuntamento con la 21a Giornata Nazionale UNITALSI, il più importante evento di sensibilizzazione e promozione organizzato dall’Associazione in piazza in tutta Italia. La manifestazione giunta alla 21a edizione, offrirà l’opportunità di conoscere le attività di volontariato dell’Unitalsi in Italia e all’Estero, i progetti di solidarietà come il Progetto dei Piccoli, dedicato all’accoglienza delle famiglie dei bambini degenti nei principali centri ospedalieri pediatrici oncologici e il calendario delle prossime partenze dei pellegrinaggi a Lourdes, Terra Santa, Fatima, Santiago de Compostela e Loreto.
‘Sostienici con un gesto di bontà’ è il messaggio che quest’anno accompagnerà la campagna di solidarietà. L’Associazione sarà presente nelle principali piazze italiane con i suoi gazebi, presso i quali, i volontari e le volontarie proporranno, in cambio di un’offerta minima, un nuovo cofanetto, contenente quattro confezioni di pasta di semola di grano duro da 400 gr di tipologie diverse.
Un cofanetto che può diventare dono e offrire nutrimento a chi è in difficoltà; un gesto di umanità – per riprendere le parole di Papa Francesco – per essere lievito nuovo e costruire una Chiesa sempre in fermento.
Emergenza umanitaria, terremoto in Turchia e Siria, per l’occasione l’Unitalsi ha deciso che parte delle offerte ricavate della 21a giornata nazionale sarà devoluto alla colletta nazionale promossa dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e dalla Caritas Italiana domenica 26 marzo a favore delle popolazioni colpite dal violento terremoto dello scorso 6 febbraio, tra Siria e Turchia.
“E’ una giornata importante per la nostra associazione che quest’anno festeggia il 120mo di fondazione e si rimette in cammino – ha sottolineato Rocco Palese, Presidente nazionale Unitalsi – abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti soprattutto di quanti vogliono e credono in questa Associazione perché continui ad essere vicino alle persone fragili, ammalate e sole.
La Giornata nazionale diventa l’occasione per i nostri volontari di incontrare tante persone che ancora non ci conoscono, di raccontare e testimoniare con gioia l’Unitalsi, i suoi progetti di carità, le sue attività di prossimità, di ascolto e le iniziative in atto per l’organizzazione dei pellegrinaggi”.
Nell’ambito della 21a Giornata Nazionale dell’Unitalsi verrà inaugurata Casa Fabrizio Frizzi, la nuova struttura del Progetto dei Piccoli realizzata a Milano in via Giovanni Amadeo 90, a pochi passi dal Santuario della Madonna dell’Ortica, zona Lambrate. Ad un anno dalla posa della prima pietra, venerdì 24 marzo 2023 alle ore 12.30 si terrà la cerimonia d’inaugurazione alla presenza dell’Arcivescovo di Milano, Mons. Mario Delpini, del Sindaco di Milano Giuseppe Sala, di Carlotta Frizzi e di Flavio Insinna. Anche a Casa Fabrizio Frizzi ad accogliere le famiglie, ad affiancarle, a promuovere uno stile di comunità, saranno i volontari Unitalsi impegnati nel Progetto dei Piccoli come già accade nelle altre 11 Case che l’Associazione ha messo a disposizione in tutta Italia. A cinque anni dall’anniversario della scomparsa di Fabrizio Frizzi, l’Unitalsi ha voluto fortemente intitolare la nuova struttura di accoglienza a un amico speciale, un volontario e compagno di tanti pellegrinaggi che ha reso la giornata nazionale dell’Unitalsi un appuntamento riconosciuto e amato dalla gente, nelle piazze e in tv. Il Santo Padre, per l’occasione, ha inviato un messaggio augurale che verrà letto durante la cerimonia di inaugurazione.
Aderendo alla 21a Giornata Nazionale sarà possibile sostenere l’associazione e tutti coloro che si affidano all’Unitalsi per andare in pellegrinaggio e per avere aiuto nella vita di tutti i giorni: le famiglie, i bambini, gli anziani, i più bisognosi e chi è solo.
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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA QUARESIMA 2023
Cari fratelli e sorelle!
I vangeli di Matteo, Marco e Luca sono concordi nel raccontare l’episodio della Trasfigurazione di Gesù. In questo avvenimento vediamo la risposta del Signore all’incomprensione che i suoi discepoli avevano manifestato nei suoi confronti. Poco prima, infatti, c’era stato un vero e proprio scontro tra il Maestro e Simon Pietro, il quale, dopo aver professato la sua fede in Gesù come il Cristo, il Figlio di Dio, aveva respinto il suo annuncio della passione e della croce. Gesù lo aveva rimproverato con forza: «Va’ dietro a me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!” (Mt 16,23). Ed ecco che «sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte» (Mt 17,1).
Il Vangelo della Trasfigurazione viene proclamato ogni anno nella seconda Domenica di Quaresima. In effetti, in questo tempo liturgico il Signore ci prende con sé e ci conduce in disparte. Anche se i nostri impegni ordinari ci chiedono di rimanere nei luoghi di sempre, vivendo un quotidiano spesso ripetitivo e a volte noioso, in Quaresima siamo invitati a “salire su un alto monte” insieme a Gesù, per vivere con il Popolo santo di Dio una particolare esperienza di ascesi.
L’ascesi quaresimale è un impegno, sempre animato dalla Grazia, per superare le nostre mancanze di fede e le resistenze a seguire Gesù sul cammino della croce. Proprio come ciò di cui aveva bisogno Pietro e gli altri discepoli. Per approfondire la nostra conoscenza del Maestro, per comprendere e accogliere fino in fondo il mistero della salvezza divina, realizzata nel dono totale di sé per amore, bisogna lasciarsi condurre da Lui in disparte e in alto, distaccandosi dalle mediocrità e dalle vanità. Bisogna mettersi in cammino, un cammino in salita, che richiede sforzo, sacrificio e concentrazione, come una escursione in montagna. Questi requisiti sono importanti anche per il cammino sinodale che, come Chiesa, ci siamo impegnati a realizzare. Ci farà bene riflettere su questa relazione che esiste tra l’ascesi quaresimale e l’esperienza sinodale.
Nel “ritiro” sul monte Tabor, Gesù porta con sé tre discepoli, scelti per essere testimoni di un avvenimento unico. Vuole che quella esperienza di grazia non sia solitaria, ma condivisa, come lo è, del resto, tutta la nostra vita di fede. Gesù lo si segue insieme. E insieme, come Chiesa pellegrina nel tempo, si vive l’anno liturgico e, in esso, la Quaresima, camminando con coloro che il Signore ci ha posto accanto come compagni di viaggio. Analogamente all’ascesa di Gesù e dei discepoli al Monte Tabor, possiamo dire che il nostro cammino quaresimale è “sinodale”, perché lo compiamo insieme sulla stessa via, discepoli dell’unico Maestro. Sappiamo, anzi, che Lui stesso è la Via, e dunque, sia nell’itinerario liturgico sia in quello del Sinodo, la Chiesa altro non fa che entrare sempre più profondamente e pienamente nel mistero di Cristo Salvatore.
E arriviamo al momento culminante. Narra il Vangelo che Gesù «fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce» (Mt 17,2). Ecco la “cima”, la meta del cammino. Al termine della salita, mentre stanno sull’alto monte con Gesù, ai tre discepoli è data la grazia di vederlo nella sua gloria, splendente di luce soprannaturale, che non veniva da fuori, ma si irradiava da Lui stesso. La divina bellezza di questa visione fu incomparabilmente superiore a qualsiasi fatica che i discepoli potessero aver fatto nel salire sul Tabor. Come in ogni impegnativa escursione in montagna: salendo bisogna tenere lo sguardo ben fisso al sentiero; ma il panorama che si spalanca alla fine sorprende e ripaga per la sua meraviglia. Anche il processo sinodale appare spesso arduo e a volte ci potremmo scoraggiare. Ma quello che ci attende al termine è senz’altro qualcosa di meraviglioso e sorprendente, che ci aiuterà a comprendere meglio la volontà di Dio e la nostra missione al servizio del suo Regno.
L’esperienza dei discepoli sul Monte Tabor si arricchisce ulteriormente quando, accanto a Gesù trasfigurato, appaiono Mosè ed Elia, che impersonano rispettivamente la Legge e i Profeti (cfr Mt 17,3). La novità del Cristo è compimento dell’antica Alleanza e delle promesse; è inseparabile dalla storia di Dio con il suo popolo e ne rivela il senso profondo. Analogamente, il percorso sinodale è radicato nella tradizione della Chiesa e al tempo stesso aperto verso la novità. La tradizione è fonte di ispirazione per cercare strade nuove, evitando le opposte tentazioni dell’immobilismo e della sperimentazione improvvisata.
Il cammino ascetico quaresimale e, similmente, quello sinodale, hanno entrambi come meta una trasfigurazione, personale ed ecclesiale. Una trasformazione che, in ambedue i casi, trova il suo modello in quella di Gesù e si opera per la grazia del suo mistero pasquale. Affinché tale trasfigurazione si possa realizzare in noi quest’anno, vorrei proporre due “sentieri” da seguire per salire insieme a Gesù e giungere con Lui alla meta.
Il primo fa riferimento all’imperativo che Dio Padre rivolge ai discepoli sul Tabor, mentre contemplano Gesù trasfigurato. La voce dalla nube dice: «Ascoltatelo» (Mt 17,5). Dunque la prima indicazione è molto chiara: ascoltare Gesù. La Quaresima è tempo di grazia nella misura in cui ci mettiamo in ascolto di Lui che ci parla. E come ci parla? Anzitutto nella Parola di Dio, che la Chiesa ci offre nella Liturgia: non lasciamola cadere nel vuoto; se non possiamo partecipare sempre alla Messa, leggiamo le Letture bibliche giorno per giorno, anche con l’aiuto di internet. Oltre che nelle Scritture, il Signore ci parla nei fratelli, soprattutto nei volti e nelle storie di coloro che hanno bisogno di aiuto. Ma vorrei aggiungere anche un altro aspetto, molto importante nel processo sinodale: l’ascolto di Cristo passa anche attraverso l’ascolto dei fratelli e delle sorelle nella Chiesa, quell’ascolto reciproco che in alcune fasi è l’obiettivo principale ma che comunque rimane sempre indispensabile nel metodo e nello stile di una Chiesa sinodale.
All’udire la voce del Padre, «i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: “Alzatevi e non temete”. Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo» (Mt 17,6-8). Ecco la seconda indicazione per questa Quaresima: non rifugiarsi in una religiosità fatta di eventi straordinari, di esperienze suggestive, per paura di affrontare la realtà con le sue fatiche quotidiane, le sue durezze e le sue contraddizioni. La luce che Gesù mostra ai discepoli è un anticipo della gloria pasquale, e verso quella bisogna andare, seguendo “Lui solo”. La Quaresima è orientata alla Pasqua: il “ritiro” non è fine a sé stesso, ma ci prepara a vivere con fede, speranza e amore la passione e la croce, per giungere alla risurrezione. Anche il percorso sinodale non deve illuderci di essere arrivati quando Dio ci dona la grazia di alcune esperienze forti di comunione. Anche lì il Signore ci ripete: «Alzatevi e non temete». Scendiamo nella pianura, e la grazia sperimentata ci sostenga nell’essere artigiani di sinodalità nella vita ordinaria delle nostre comunità.
Cari fratelli e sorelle, lo Spirito Santo ci animi in questa Quaresima nell’ascesa con Gesù, per fare esperienza del suo splendore divino e così, rafforzati nella fede, proseguire insieme il cammino con Lui, gloria del suo popolo e luce delle genti.
Roma, San Giovanni in Laterano, 25 gennaio, festa della Conversione di San Paolo
FRANCESCO
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Ecco il logo per i 120 anni di fondazione
L’Acqua della sorgente che ci porta a Maria, la forza della Parola, raffigurata nel Vangelo, l’essere sempre in cammino, il bastone del Pellegrino e la Luce di Cristo che, come un vortice, avvolge tutto.
Questa è l’Unitalsi raccontata attraverso i simboli che dicono quello che siamo, che siamo stati in questi 120 anni e che segnano il nostro percorso.
Il Logo per il 120° anniversario di Fondazione dell’Unitalsi è caratterizzato da una serie di simboli che definiscono il cammino di questi anni di servizio ai più fragili attraverso i pellegrinaggi verso i Santuari mariani e in particolare verso Lourdes.
• Elemento principale è la figura bianca in atteggiamento orante – proprio come Nostra Signora di Lourdes – la cui veste, prolungandosi verso il basso, si mescola al colore azzurro formando così una sorgente d’acqua.
• Dalla veste bianca si erge il libro della Parola di Dio, aperto, a simboleggiare l’atteggiamento di proclamazione e di ascolto di essa.
• Un paio di sandali che lambiscono l’acqua e un bastone con la bisaccia piantato accanto alla Vergine sono gli strumenti che caratterizzano il pellegrino.
• L’intera composizione ha come sfondo un vortice di Luce, segno del Cristo e di quella luce che, accompagnata dal vento, caratterizzò la prima apparizione alla Grotta di Massabielle.
• Gli anni 1903 – 2023 datano il tempo trascorso dalla Fondazione dell’Unitalsi.
• Il Logo del 120° ci caratterizzerà in quest’anno straordinario in tutte le nostre iniziative.

8° Incontro regionale dei sacerdoti anziani e ammalati – 15 settembre 2022
Giovedì 15 settembre 2022 i Vescovi lombardi, riuniti per il consueto incontro della Conferenza Episcopale Lombarda presso il Santuario di Caravaggio, desiderano incontrare, per l’ottava volta, i sacerdoti anziani, ammalati, disabili delle loro diocesi per un momento di amicizia, condivisione e preghiera.
Questa giornata è da otto anni una tradizione consolidata che ci caratterizza e ci riempie di gioia e senso di appartenenza!
I Sacerdoti interessati a partecipare posso contattare la propria Sottosezione di appartenenza o la Sede Regionale.
PROGRAMMA:
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Roberto Curti, segretario regionale, ci precede nella Lourdes celeste
In punta di piedi come suo stile per non disturbare, Roberto Curti, segretario regionale, ci precede nella Lourdes celeste
Questa mattina, dopo una breve e fulminea malattia, ci ha lasciato il nostro Roberto Curti; un volontario unico nella nostra Associazione, per tanti anni stretto collaboratore di Gianfranco Rainoldi alla sottosezione di Milano, poi Presidente dell’Unitalsi Milano Nord Est e per undici anni segretario della nostra Sezione Lombarda.
Questo intendesi la presenza del barelliere Roberto Curti come lui abitualmente si definiva, anche nel suo ruolo di segretario, con compito negli ultimi anni a causa della pandemia diventato sempre più gravoso, infatti Roberto era diventato anche la voce della segreteria dell’Unitalsi Lombarda.
Nella malattia che l’ha colpito pochi mesi fa aveva coordinato tutte le elezioni di sottosezione e quelle per il rinnovo regionale; solo dieci giorni fa dall’ospedale di Monza mi disse: “Vittore faccio le consegne perché ho qualche problema di salute”. Poche parole che sono state il suo congedo dalla nostra Associazione che ha portato con la moglie Piera nel cuore.
Roberto con Piera erano anche membri titolare dell’Hospitalité ND Lourdes.
Credo che ognuno di voi abbia un ricordo suo personale di Roberto anche per chi scrive oggi non e’ facile testimoniare in questo momento la “grazia” che abbiamo avuto come dono della presenza di un fratello unitalsiano che ha testimoniato con la propria vita il bene verso gli altri, in modo particolare verso gli ammalati, quel bene che ogni giorno metteva nelle mani di Maria che stamani lo ha accolto in cielo.
Vittore De Carli Luciano Pivetti e tutto il Consiglio Regionale
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Giuseppe Romani ci ha lasciato dopo una lunga malattia
Fino pochi mesi fa é stato presidente della sottosezione di Magenta-Rho
“Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede”. Mai parole come quelle di San Paolo a Timoteo sembrano essere più appropriate per raccontare in poche righe il senso dell’esistenza di Giuseppe Romani che, nel pomeriggio di lunedì 13 giugno, ha terminato la sua “corsa”. Una “buona battaglia” combattuta anche per la sua Unitalsi, nella quale era entrato nel 1994, prima validissimo barelliere, poi Presidente della Sottosezione Magenta-Rho nel periodo 2016-2021.
Giuseppe possedeva doti umane che lo rendevano amabile agli occhi di tutti; sapeva risolvere situazioni complesse, senza mai abbandonare pacatezza d’animo.
Ha gestito ogni momento della sua vita unitalsiana con serietà, passione, pazienza, meticolosità e precisione: precisione e pazienza che derivavano dalla sua arte di orologiaio. Concepiva e gestiva anche gli impegni unitalsiani come fossero ingranaggi meccanici di quegli orologi che, con maestria, riparava: ogni componente doveva occupare il suo posto ed essere in armonia con le altre parti.
Ci mancherai Giuseppe, uomo dall’animo buono e generoso. Ci mancherà il tuo sorriso bonario.
Adesso guidaci dall’Alto, proteggi la tua famiglia e la tua UNITALSI, che hai tanto amato.
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Papa Francesco e il Cinema: “Scuola di umanità”
Racconti, curiosità e aneddoti di Monsignor Dario Edoardo Viganò, il cineasta del Papa
Venerdì 17 giugno 2022 – ore 20 – Auditorium BCC Milano “don Enrico De Gasperi” a Carugate
Milano, 13 giugno 2022 – In occasione della pubblicazione del Bilancio Sociale 2021, sintesi dell’attività mutualistica svolta dalla Banca, venerdì 17 giugno 2022 alle ore 20, BCC Milano organizza un evento inedito a ingresso libero con un ospite d’eccezione, Monsignor Dario Edoardo Viganò, Vice Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e delle Scienze Sociali.
Padrone di casa il Presidente di BCC Milano Giuseppe Maino, che illustrerà brevemente il Bilancio Sociale 2021 della Banca per poi lasciare spazio alla narrazione. Nella cornice dell’Auditorium “don Enrico De Gasperi” di BCC Milano a Carugate, Mons. Viganò racconterà, attraverso foto e video esclusivi, il rapporto del Papa con il Cinema e aneddoti personali dell’esperienza vissuta a fianco del Pontefice più “mediatico” della storia della Chiesa.
Mons. Dario Edoardo Viganò, in passato è stato chiamato da Benedetto XVI alla guida del Centro Televisivo Vaticano. Proprio per la sua grande esperienza nel settore della comunicazione ha ricevuto da Papa Francesco l’incarico di realizzare una radicale riforma e riorganizzazione dei media vaticani. Insegna presso l’Università telematica internazionale Uninettuno ed è esperto cineasta e critico cinematografico di fama internazionale. Fautore dell’uso crescente del cinema documentario nell’evangelizzazione globale è l’ispiratore del documentario di Wim Wenders Papa Francesco, un uomo di parola. Autore di brillanti saggi sul Cinema e la Chiesa, ha recentemente pubblicato un volume dal titolo: Lo sguardo: porta del cuore. Il neorealismo tra memoria e attualità (Effatà Editrice, 2021) che contiene tra l’altro un’originale intervista al Papa. Nel 2021 è stato autore della rubrica televisiva Le ragioni della Speranza, all’interno del programma di Raiuno A sua immagine, nel corso della quale ha intervistato importanti protagonisti del grande schermo.
L’evento, in linea con l’impegno sociale della Banca, occupa un posto di rilievo nel calendario di iniziative organizzate da BCC Milano sul territorio. Infatti, in uno scenario caratterizzato da grandi necessità e poche risorse, acquisisce particolare rilevanza l’attività mutualistica svolta dalle Banche di Credito Cooperativo in favore delle comunità locali. Il Bilancio Sociale 2021 evidenzia la scelta strategica di BCC Milano di investire nello sviluppo sostenibile del territorio come fattore di crescita economica, sociale e culturale.
SCARICA IL COMUNICATO STAMPA PAPA FRANCESCO E IL CINEMA: “SCUOLA DI UMANITÀ”
SCARICA LA LOCANDINA PAPA FRANCESCO E IL CINEMA: “SCUOLA DI UMANITÀ”
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